PRIVACY
Sollecitato da alcuni lettori cerco di approfondire questo argomento per dare indicazioni su come gestire le informazioni che Google ha su di noi.
Cominciamo con ordine.
L’area che va innanzitutto verificata è la Dashboard (è necessario un account Google). Qui troviamo le informazioni che noi stessi autorizziamo. Accedendo ai servizi possiamo gestire ogni singola voce (fig. 1)
Sempre da qui è possibile, facendo clic su Scarica i tuoi dati (in alto a sinistra), accedere a Google takeout da cui si possono esportare i vari elementi Google che noi utilizziamo per averne una semplice copia oppure per utilizzarli in servizi di terze parti. (fig. 2)
Nella sezione le mie attività (fig. 3) trovate tutto ciò che avete visitato utilizzando i servizi Google. Il che vuol dire Chrome, YouTube, Maps e tutti i servizi della suite Google. È possibile ripulire l’intera cronologia, singole voci o anche disabilitare il servizio semplicemente selezionando on-off . Se non avete mai fatto accesso a quest’area potreste scoprire informazioni inaspettate come sapere dove eravate un certo giorno di 4, 5 o più anni fa con coordinate e orario preciso. Qualcuno, guardandomi con l’aria del furbacchione mi ha detto “Io non ho di questi problemi, uso Waze!”. Si tratta a mio parere della migliore app per raggiungere qualsiasi indirizzo ma, per chi non lo sapesse, nel 2013 per poco (sic!) più di un miliardo di dollari Google se l’è accaparrata acquisendo di fatto in aggiunta a Map, il controllo planetario sugli spostamenti.
Piuttosto importante per ovvi motivi il gestore delle password da cui è possibile visualizzare in chiaro e gestire le credenziali che avete scelto di salvare su Google nel tempo (fig. 4).
Mi è stato raccontato da più persone che dopo aver parlato con qualcuno di un certo argomento o di un prodotto, in seguito all’apertura di Chrome o direttamente nella propria casella mail si sono ritrovati (per magia?!) pagine o mail che trattavano quanto appena discusso. Al di là di visioni orwelliane è molto probabile che abbiate attivato le Registrazioni audio di Google. L’opzione è disabilitata di default ma a volte, magari facendo una ricerca vocale da smartphone può attivarsi e creare casi come quelli descritti sopra. E’ possibile dopo l’accesso controllare e gestire quest’opzione.
Da verificare senza dubbio anche App con accesso al tuo account, da qui è possibile visualizzare e gestire le app di terze parti che abbiamo autorizzato. I siti o le app che non utilizzate o che non ritenete più attendibili possono essere eliminati con un click (fig. 5).
Ancora possiamo decidere tutta una serie di impostazioni dalla pagina di Controllo privacy che, come dichiara Google, offre suggerimenti per la privacy personalizzati (fig. 6).
Concludendo, quando si parla di privacy, non esiste un’unica soluzione adatta a tutti. Quel che conta è la consapevolezza necessaria affinché siamo noi (per quanto possibile) a gestire i nostri dati personali, ricordando che non si tratta solo di nome, cognome e indirizzo mail ma di informazioni personali e riservate che profilano caratteristiche intime come i siti che frequentiamo, i nostri acquisti, letture, idee politiche ecc…
Link utili per la gestione della privacy